Lavoro, né smart né stupid: come trovarsi bene con quello che verrà

Un anno di trasformazioni ha sconvolto routine operative e dinamiche tra colleghi. Ma il futuro della vita d’ufficio è forse già quanto stiamo vivendo ora, nel punto d’incontro tra le competenze che abbiamo costruito e il timore di gestire procedure e relazioni da inventare. Per ritrovare lo slancio, ripartiamo da noi stessi, appropriamoci dei consigli di psicologi e consulenti. E accendiamo la webcam per un caffé in chat.

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Un Anno

E’ passato quasi un anno. Curiosamente affiorano al mio ricordo i momenti precedenti al 24 febbraio, data in cui hanno chiuso le scuole. Lo trovo bizzarro e me lo spiego soltanto in virtù dell’emozione provata proprio in occasione di tale chiusura. Un arresto così repentino della nostra quotidianità. Uno stravolgimento senza pari del nostro mondo conosciuto. Un anno di management consultation, un anno di supporto psicologico, un anno di webinar come non ne abbiamo mai fatti prima. Emozionanti, appassionati, conflittuali, disperati, persi, silenziosi, affranti, sgomenti, nervosi, stanchi, speranzosi, fiduciosi, in cerca. Tante persone si sono messe in cerca. Si sono date lo spazio e il tempo per pensare. Lo spazio e il tempo delle domande. Nutrire la nostra salute mentale oggi è anche tollerare di non avere tutte le risposte, guardare nelle propria cassetta degli attrezzi e chiedersi se quelli strumenti sono ancora adeguati per quello che vogliamo fare. Vale per i professionisti e per i clienti. Mi piace pensare che salute mentale significhi anche uno spazio nella relazione: conoscermi significa non proiettare sull’altro i miei “insoluti”. Potrei spaventarmi un pò. Potrei ribellarmi anche. Ma quello è. E oltre anche. In questo momento, nutrire la salute mentale significa stare nel proprio inverno, nelle giornate senza risposta, nella mente che vaga. Nutrire la salute mentale significa vivere questa stagione che ripulisce i rami definitivamente, li spoglia dalle ultime foglie autunnali e mette a nudo il colore scuro della corteccia. Mette a nudo l’essenziale. Ciò di cui dobbiamo senz’altro prenderci cura. Che merita la nostra attenzione. Senza se e senza ma. Senza fuorviante vergogna. Dalle radici fino ai rami che svettano in cielo si sviluppano scure evoluzioni di autenticità. Ogni callosità del tronco, ogni volta dei rami parla, racconta una storia unica. Non affrettiamoci a spiegarla subito con parole consolatorie, con giustificazioni. Non siamo vittime. Siamo dignitosi portatori del nostro divenire. Dignitosi interpreti dell’incessante impegno che ci assumiamo per declinare la nostra quasi afferrabile unicità nella collettività lavorativa, familiare e sociale. Sempre e nonostante tutto.

Per quanto spogli e tetri possano sembrare questi alberi invernali, nascondono in sé il segreto che farà presto sbocciare le prime foglioline primaverili. Osserviamo con attenzione, nel gelo immobile, vibrano.

Laura Sinatra | EAP Italia World | ©️2021