Nel 2020, l’anno della pandemia e del lockdown, c’è stata un’impennata del 60%, ma la domanda non è affatto scemata, visto che anche nella prima metà di quest’anno si continua a registrare mediamente un 20% in più rispetto ai livelli del 2019
Qualcuno scoppia quasi subito a piangere. Altri riescono a raccontarsi con lucidità. Ma tutti quanti, nel momento in cui decidono di comporre quel numero di telefono suggerito da una comunicazione aziendale, lo fanno perché hanno un urgente bisogno di parlare, di essere ascoltati da qualcuno in grado di capire. Nell’area milanese, tra lavoratori e familiari oscillano tra i 20 e 30 mila quelli che nell’ultimo triennio hanno potuto contare su un servizio di supporto psicologico messo a disposizione dalle loro stesse aziende. Si tratta di stime, di proiezioni degli operatori, anche perché ogni servizio è protetto da grande riservatezza. Di certo nel 2020, l’anno della pandemia e del lockdown, c’è stata un’impennata del 60 per cento, ma la domanda non è affatto scemata, visto che anche nella prima metà di quest’anno si continua a registrare mediamente un 20 per cento in più rispetto ai livelli del 2019. Molte aziende, infatti, hanno scelto di offrire, anzi proporre ai propri dipendenti servizi di supporto, consulenza e ascolto psicologico. Perché, in situazioni molto diverse l’una dall’altra, gli effetti dei due anni di pandemia si sono fatti sentire anche nel mondo del lavoro.